New York. Oltre vent'anni di frode ai danni di celebrità e piccoli risparmiatori, per una truffa "stupefacente" di 65 miliardi di dollari (circa 46 miliardi di euro), hanno portato oggi il giudice distrettuale Denny Chin a emettere una dura ma applaudita sentenza nei confronti di Bernard Madoff, condannato a 150 anni di carcere per aver architettato il più grande crack della storia.
«Non ci sono scuse per il mio comportamento, per aver ingannato gli investitori e i dipendenti», aveva affermato, poco prima di ascoltare la decisione definitiva del giudice, l'uomo che è riuscito per anni, con astuzia e inganno, a rubare sia ai ricchi sia ai poveri, accecato da un egoismo che lo ha portato perfino a mentire al fratello e ai due figli, come lo stesso Madoff ha ammesso, dicendo di vivere «in uno stato di tormento». Durante la sentenza, il giudice Chin ha sottolineato che la truffa ha coperto un periodo superiore ai vent’anni e che il «danno alla fiducia (fra i risparmiatori) è stato massiccio». La truffa portata avanti dalla sua Bernard Madoff Investement Securities ha rappresentato uno dei capitoli più drammatici della crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti lo scorso inverno, quando l’11 dicembre 2008 gli agenti federali lo arrestarono. Una frode basata su una sorta di gigantesca catena di Sant'Antonio con la quale truffare gli ignari clienti con il sistema della piramidi finanziarie. Si chiama «schema Ponzi» il meccanismo fraudolento a «piramide» utilizzato dall'ex re di Wall Street, con il quale si crea una sorta di catena finanziaria nella quale vengono garantiti ampi ritorni a breve termine solo ai primi investitori, derivanti direttamente dall'ingresso nella truffa di nuove vittime. Insomma, una frode architettata nei minimi particolari. Il giudice Chin ha affermato che «il simbolismo della sentenza è importante perché attraverso questa si invierà un messaggio».
Una frode «stupefacente» - Quella che i giudici della Corte Federale hanno definito una truffa «stupefacente» si basava su un meccanismo impeccabile progettato dallo stesso Mardoff. Dal
1995 l'ex re di Wall Street aveva iniziato la sua attività privata promettendo tassi di interesse alti e sicuri (circa il 10%). Li pagava puntualmente, ma non perché il denaro venisse proficuamente investito, bensì grazie ai soldi freschi che arrivavano da nuovi clienti. Così Madoff diventava sempre più ricco: se l’ammontare delle somme truffate è stimato in circa 65 miliardi di dollari, le cifre legate al suo impero economico ammontano a 171 miliardi di dollari. Il crack si è verificato nel momento in cui i rimborsi richiesti hanno superato i nuovi investimenti. L'inganno è stato smascherato in quanto nell'ultimo periodo le richieste di disinvestimento avevano raggiunto una cifra, circa 7 miliardi di dollari, che Madoff non è stato in grado di onorare con le risorse finanziarie disponibili.
5 commenti:
6 novembre 2009 alle ore 10:23
imparato molto
6 novembre 2009 alle ore 10:33
necessita di verificare:)
15 novembre 2009 alle ore 15:28
necessita di verificare:)
15 novembre 2009 alle ore 15:45
good start
15 novembre 2009 alle ore 15:51
imparato molto
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