Ginevra. Non sono bastati i timori di una folta schiera di scienziati, guidata dal chimico tedesco della Eberhard University, Otto Rossler, e tanto di ricorso alla Corte Europea dei diritti umani, a fermare l'esperimento dei ricercatori del Centro di Ricerche Nucleari (Cern) di Ginevra, la realizzazione di un progetto ritenuto da molti pericoloso per il pianeta, ma di indubbia portata storica. E alla fine, il fatidico evento si è concluso senza problemi. Il Large Hadron Colider (Lhc), la più grande macchina mai costruita al servizio della fisica, è stato avviato alle 9:45 di questa mattina, quando un fascio di protoni, il primo dei due previsti, è stato sparato ad una velocità prossima a quella della luce ed ha compiuto un giro completo lungo l'anello di 27 kilometri della macchina. Un lampo di particelle, generatosi mentre i protoni attraversavano il gas residuo presente nel Cms (il rivelatore di uno dei quatro esperimenti ndr.) ha permesso di rilevare la perfetta funzionalità dell'Lhc. La prima fase dell'esperimento è stata quindi completata con successo, tra la gioia dei ricercatori di Ginevra, che hanno condiviso i minuti di tensione e il successivo entusiasmo con gli scienziati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (infn) di Roma in costante collegamento. Dalla prima tappa alla seconda il passo è stato breve. Un nuovo fascio di protoni, in direzione opposta a quella del primo, è stato iniettato nell'Lhc dagli scienziati, completando il giro dell'anello a "tappe forzate", cioè con rallentamenti e successive accelerazioni dei protoni, che durante il percorso sono stati bloccati e poi rilasciati da schermi simili a lastre fotografiche. Non potevano mancare entusiasmo e speranza nelle parole del direttore generale del Cern di Ginevra, Robert Aymar, che auspica grandi scoperte future, a
partire da questi esperimenti. Anche l'ex direttore generale del Cern, l'italiano Luciano Maiani, ha espresso profonda soddisfazione per l'ottimo risultato, e il presidente dell'Infn Roberto Petrozio ha commentato:" Quello di oggi è un lancio del microcosmo che promette di avere un'importanza fondamentale per la fisica". L'obiettivo finale, auspicato dai ricercatori del Cern, è quello di vedere materializzarsi il bosone di Higgs, chiamato anche "particella di Dio", una particella inafferrabile che spiega l'esistenza della massa, mai individuata, ma solo ipotizzata dallo scienziato scozzese Peter Higgs. In sostanza si spera di ricreare le condizioni del Big Bang che ha generato l'universo svelando i misteri della fisica particolare. E quello che si presenta come il progetto più ambizioso della fisica moderna, sembra viaggiare su una buona corsia. Gli scienziati contrari, per questa volta, hanno dovuto abbassare le armi, sebbene la loro battaglia era motivata da una posta in gioco - a loro avviso - troppo alta: gli "scettici" sostenevano che le collisioni di energia scatenate dal super acceleratore avrebbero potuto generare buchi neri, con il rischio che la Terra venisse risucchiata da uno di essi. Ma il Cern, ora ancora più sicuro perché forte di un grande successo, continua ad assicurare l'assenza di
qualunque rischio e l'assoluta sicurezza dell'Lhc. D'altra parte, ad escludere il rischio del pericolo buchi neri è stato anche l'astrofisico Stephen Hawking, il più celebre scienziato vivente, "maestro del tempo" e scopritore dei segreti dei buchi neri, che ha sottolineato come in natura questi fenomeni accadono frequentemente senza conseguenze catastrofiche. Lo stesso Hawking, poi, ha affermato che crede e spera nel fallimento di questi esperimenti, spiegando che, sebbene il super acceleratore sia davvero in grado di sprigionare una energia tale da poter trovare il bosone di Higgs, "sarebbe più eccitante se non lo trovassimo. Dimostrerebbe che c'è qualcosa di sbagliato nelle nostre idee e che dobbiamo pensare di più per trovare altre spiegazioni".



Nella foto a lato: la ricostruzione grafica dell'acceleratore, un anello sotterraneo lungo 27 chilometri a cento metri di profondità al confine tra
2 commenti:
6 novembre 2009 alle ore 10:27
necessita di verificare:)
6 novembre 2009 alle ore 11:06
necessita di verificare:)
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