di Cancemi Corrado
La Mattina del Macaone

Una mite mattina di marzo,
dalle fronde di un mandorlo in fiore
ho sentito un richiamo
sussurrare dolcemente il tuo nome.
Abbassando lo sguardo
sulle foglie di ruta,
assaporo la tenera aria della montagna fiorita.
Ah… come vola il tempo,
come al ritmo del tuo batter d’ali
scorre la mia vita vissuta.
E, davanti ai miei occhi,
al tuo passaggio,
il presente in passato già si tramuta.
(“Una Poesia per l’Ambiente”, 10/10/2007)
dalle fronde di un mandorlo in fiore
ho sentito un richiamo
sussurrare dolcemente il tuo nome.
Abbassando lo sguardo
sulle foglie di ruta,
assaporo la tenera aria della montagna fiorita.
Ah… come vola il tempo,
come al ritmo del tuo batter d’ali
scorre la mia vita vissuta.
E, davanti ai miei occhi,
al tuo passaggio,
il presente in passato già si tramuta.
(“Una Poesia per l’Ambiente”, 10/10/2007)

Silenziosi ma privilegiati testimoni della tragedia che da decenni si sta consumando nel globo, le farfalle rivelano il problema della crisi degli equilibri ambientali in tutta la sua urgenza. E basta poco per rendersi conto della gravità del fenomeno che, in conseguenza di tale crisi, ha visto il numero dei lepidotteri diminuire considerevolmente negli ultimi anni, specie in Italia.
L’uso di insetticidi, alcune tecniche agricole, contribuiscono infatti in maniera considerevole a distruggere un habitat che milioni di anni fa raggiunse le condizioni tali da permettere alle 160 mila specie di farfalle di tutto il mondo di diffondersi e popolare vaste aree del nostro pianeta.
Ancora una volta la pretesa umana di dominare la natura si è rivelata fatale per l’ambiente. Naturalisti ed entomologi sono concordi nell’affermare che dove ci sono farfalle la vita è migliore anche per l’uomo. E, se recenti studi scientifici confermano che oggi almeno un quarto delle popolazioni di lepidotteri diurni è in pericolo, vittima di una tendenza alla progressiva rarefazione, la situazione diventa realmente preoccupante. A mettere a repentaglio le sorti delle farfalle sono soprattutto le sostanze chimiche immesse dall’uomo nella natura, come i già citati insetticidi e, in generale, gli scarichi industriali, i rifiuti provenienti dalle centrali elettriche e gli impianti di riscaldamento, tutti fattori che concorrono, favorendo la concentrazione di anidride carbonica, ad aggravare il fenomeno dell’effetto serra, con il conseguente innalzamento della temperatura dell’intero pianeta e tutta una serie di fenomeni catastrofici che si ripercuotono sulla qualità della nostra salute.
Cosa potremmo fare per combattere questo processo di degrado ambientale? Possiamo partire per esempio dal rispetto per la natura negli spazi in cui viviamo, evitando di depositare i rifiuti per strada in maniera irresponsabile, curando il verde che ci circonda, magari organizzando eventi per la sensibilizzazione delle persone riguardo al problema ambientale, ed evitando di usare prodotti che rilasciano gas inquinanti nell’aria. Nell’ambito internazionale di recente sono stati fatti importanti passi avanti, come l’avanzamento della proposta, da parte dei grandi del pianeta come il Dalai Lama e Michail Gorbaciov, di estendere i compiti della Corte penale internazionale, includendo tra i delitti contro l’umanità il disastro ambientale intenzionale. Anche il bando dei gas che bucano lo strato di ozono alimenta buone speranze per il futuro.
Per quanto riguarda le farfalle, infine, lo scorso 3 agosto 2007 duecento biologi si sono dati appuntamento a Roma per discutere il problema della rarefazione dei lepidotteri, rilevando come, a partire dagli anni ’80, tale fenomeno non abbia conosciuto tregua, partendo dalle zone costiere e interessando l’interno. Ma i problemi ambientali, se non affrontati troppo tardi, si possono risolvere. Bisogna prendere coscienza della gravità della situazione e affrontarla, ognuno con i propri mezzi, a partire dal piccolo angolo verde di casa nostra.
Tra le farfalle diurne europee più caratteristiche, il Macaone (Papilio Machaon) e il Podalirio (Iphiclides Podalirius) spiccano sicuramente per colori e dimensioni. Entrambe appartengono alla famiglia Papilionidae, comprendente un folto numero di specie, soprattutto tropicali, aventi le caratteristiche code "a forma di rondine" alle ali posteriori.


Nel video, sotto, un esemplare di Papilio Machaon.
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