domenica 23 settembre 2007
Pubblicato da
Corrado Cancemi
Avola. L’On. Nicola Bono di AN, in riferimento all'iniziativa organizzata dalla CGIL a Noto contro le perforazioni petrolifere della Panther Oil, ha denunciato l’atteggiamento dei dirigenti del Sindacato in ordine al divieto di dare la parola ai vari esponenti istituzionali presenti, che volentieri avevano accolto l’invito a intervenire alla manifestazione. “Un gravissimo atto di maleducazione politica, che rischia di indebolire il fronte bipartisan contro le perforazioni nel Val di Noto”, così l’On. Bono ha definito il grave episodio, che lo ha spinto a lasciare anticipatamente la manifestazione e a dichiarare: "Forse il vero obiettivo della CGIL era la strumentalizzazione della manifestazione e, quindi, non riteneva opportuno che l’unico parlamentare nazionale presente, essendo di AN, potesse intervenire dal palco. Avere impedito il mio intervento, e quello di tutti gli altri esponenti istituzionali presenti, ha oggettivamente indebolito il messaggio di protesta e sollecitazione nei confronti del governo regionale, finalizzato a definire una volta per tutte la incredibile vicenda delle perforazioni del Val di Noto. In merito a ciò – ha continuato l’On. Bono - non posso non rilevare le ripetute contraddizioni del governo e del Parlamento regionale su una telenovela che, sin dal 31 marzo 2004, data del rilascio del decreto di autorizzazione alla Panther Oil da parte dell’assessore regionale all’industria, è caratterizzata da una non più tollerabile successione di atti, decisioni del TAR, dichiarazioni e comportamenti ambigui, contraddittori e, comunque, del tutto inefficaci nei confronti dell’obiettivo di scongiurare le perforazioni nel Val di Noto. Credo non sia più oltre consentito procedere in tal senso e quindi appare essenziale che il Presidente Cuffaro dia immediatamente corso, come promesso e senza ulteriori indugi, agli atti di revoca della concessione alla Panther Oil, costi quel che costi, per restituire certezza all’opinione pubblica nazionale e mondiale sul fatto che il Val di Noto, Patrimonio dell’Umanità Unesco, possa contare su un modello di sviluppo coerente e compatibile con le sue eccezionali specificità nel campo della eccellenza culturale e delle produzioni agricole di qualità”.
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