Approvata dall'Onu la moratoria della pena di morte, con 104 sì, 54 no e 29 astensioni. Ora si vuole fermare il boia. Prodi:"una giornata storica"
New York. La moratoria della pena capitale è giunta al traguardo. Non ha tradito i pronostici il risultato del voto sulla moratoria universale della pena di morte, espresso ieri alle 11:45, ora di New York, dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. 104 voti favorevoli alla risoluzione sulla moratoria, contro 54 no e 29 astensioni, hanno di fatto segnato la vittoria dei paesi abolizionisti e l'inizio di un importante percorso che potrebbe segnare la fine dell'applicazione della pena capitale nel mondo. Raggiunto dunque l'obiettivo auspicato dai promotori dell'iniziativa, che puntavano a superare la quota dei cento voti favorevoli. E non sono mancati entusiastici commenti a caldo da parte dei rappresentanti dei Paesi componenti di una frangia abolizionista che negli ultimi mesi si era rafforzata sempre di più. Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema (nella foto), giunto in nottata a New York per esprimere il proprio voto, ha commentato con soddisfazione il risultato, vedendolo come "un successo superiore alle aspettative", e ha continuato affermando che si tratta di un rapporto dal forte peso morale e dalle implicazioni concrete, perché punterà i riflettori sul tema della pena di morte, "facendo diventare la moratoria un tema assunto da una organizzazione internazionale quale l'Onu". Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso grande soddisfazione per il successo raggiunto dagli abolizionisti, sottolinenado come l'Italia si sia particolarmente distinta nella promozione di questa battaglia di civiltà. Plauso dal premier Romano Prodi, che ha definito quella di ieri "una giornata storica". Il leader della Cdl Silvio Berlusconi, attraverso una nota della presidenza di Forza Italia, ha applaudito al risultato, definendolo "una vittoria storica per tutti i cittadini del mondo". Non poteva certo mancare poi il ministro del Commercio internazionale Emma Bonino, uno tra i politici italiani che si è maggiormente battuto a favore della moratoria della pena di morte, che ha definito l'approvazione della risoluzione "un regalo all' umanità". A contribuire al successo del voto di ieri è stato non solo il rafforzamento del partito del sì, ma, in concomitanza ad esso, lo sfaldamento del fronte opposto, con il passaggio dell'Egitto da una posizione decisamente favorevole alla pena capitale, ad una posizione moderata. Anche gli Stati Uniti hanno lasciato intravedere la possibilità di voler aprire all'idea dell'abolizione della pena di morte, approvando in New Jersey la fine delle esecuzioni. Il segretario generale Ban Ki-moon ha accolto il risultato positivamente, definendolo "una decisione coraggiosa della comunità internazionale". Adesso, i vincitori del voto di ieri puntanto a fermare definitivamente la mano del boia, e al momento sembra che abbiano imboccato la giusta strada, avendo ottenuto, come ha commentato entusiasta il leader dei radicali Marco Pannella, la "vittoria di tutta l'umanità civile".
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