domenica 14 dicembre 2008
Pubblicato da
Corrado Cancemi
Bagdad. Una visita a sopresa, in previsione del cambio di testimone che avverrà tra 37 giorni, è quella che ha visto oggi George W. Bush mettere piede in terra irachena per la quarta volta dal 2003, anno dell'invasione americana in Iraq. Nel corso dell'incontro di commiato, è stata apposta la firma simbolica sul trattato bilaterale di sicurezza, accordo che prevede il ritiro dei 146 mila soldati americani dall'Iraq entro la fine del 2011. Ma, a parte l'incontro con i leader iracheni e il ringraziamento delle truppe, la visita di congedo dell'ex capo della Casa Bianca è stata segnata anche da un singolare fuori programma. In piena conferenza stampa, mentre Bush e il premier iracheno Nuri al Maliki si stringevano le mani, un reporter iracheno seduto in terza fila si è improvvisamente alzato in piedi gridando all'ex presidente Usa "questo è il tuo bacio di addio, cane". A quel punto, il giornalista ha lanciato le proprie scarpe contro Bush, da lui prontamente schivate. Le parole pronunciate dal reporter, individuato come Muntazer al-Zaidi del canale tv "Al-Baghdadia" diffuso dal Cairo, stando alla cultura islamica sarebbero molto pesanti: chiamare "cane" una persona è un grave insulto in virtù della considerazione di animale "impuro", della quale il migliore amico dell'uomo gode in medioriente. Affronto grave anche essere colpiti dalle scarpe, come dimostrato dal lancio di scarpe da parte degli iracheni contro una grande statua di Saddam Hussein abbattuta dagli americani nell'ingresso a Bagdad il 9 aprile del 2003. Sembra che a scatenare le ire del reporter sia stata l'affermazione di Bush che "la guerra in Iraq non è ancora finita", frase che si riallaccia all'accordo di sicurezza stipulato tra Usa e Iraq. Il presidente Bush, dal canto suo, in risposta al resto dei giornalisti in sala scusatisi dell'accaduto, ha affermato di non aver compreso il perché dell'inatteso gesto e ha preferito ironizzare: "L'unica cosa che posso dirvi è che si trattava di scarpe taglia 10 (una 42 in Italia, ndr)". La conferenza stampa è poi proseguita senza problemi. Bush ha ricordato i progressi compiuti in questi anni sul fronte della sicurezza, affermando che "il futuro per cui stiamo combattendo" è "la speranza negli occhi dei giovani iracheni". "Oggi l’Iraq sta facendo progressi su tutti i fronti", ha risposto poi il premier al Maliki, soddisfatto dei risultati del lavoro svolto in questi anni in Iraq.
Zaidi rischia il carcere - Lo spavaldo atto rischia di costare caro al giornalista sciita al-Zaidi, come spiegato dall'avvocato penalista ed esperto legale iracheno Tariq Harb, che ha precisato all'Ansa:" In base al codice penale iracheno, se viene riconosciuta la premeditazione dell'atto, al-Zaidi potrebbe esser condannato anche a sette anni di carcere. Se invece il suo gesto viene considerato come una semplice aggressione, il giornalista se la caverà con un massimo di due anni di carcere o, addirittura, solo col pagamento di un'ammenda pecuniaria". Intanto le autorità giudiziarie di Bagdad, già nella tarda serata di ieri, hanno aperto un'inchiesta e questa mattina il reporter al-Zaidi è stato arrestato con l'accusa di aver commesso un atto "vandalistico". Ma non sono mancate manifestazioni a suo sostegno. A non abbandonarlo, in particolare, è stato proprio il canale televisivo per il quale lavora, la al-Baghdadiya television. "Riempie gli iracheni d'orgoglio" l'atto compiuto dal giornalista, afferma il fratello Udai al-Zaidi, che senza mezzi termini ha affermato che Muntazer "diceva sempre agli orfani che avevano perso il padre che la colpa era di Bush". Nella città santa di Najafa, alcuni dimostranti hanno lanciato scarpe contro un convoglio Usa. Le scarpe distrutte dai servizi segreti - 18/12/2008 - Mentre una distesa di calzature è stata depositata di fronte alla Casa Bianca in segno di protesta contro la guerra, e immagini satiriche di ogni tipo impazzano per il mondo ritraendo Bush nell'atto di schivare con incredibile maestria le scarpe lanciate dal giornalista sciita, i servizi segreti americani e iracheni hanno deciso di distruggere le scarpe originali. Le scarpe si sarebbero disintegrate in seguito agli esami ai quali i servizi segreti le hanno sottoposte per accertarsi che non contenessero materiale esplosivo. Intanto l'ufficio del primo ministro iracheno ha comunicato che il reporter Muntazer al-Zaidi ha inviato una lettera di scuse ad al Maliki, scrivendo che "il suo gran brutto gesto non ha giustificazioni".
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