L'Aquila. Assomiglia a un bollettino di guerra il drammatico bilancio della tragedia abbattutasi lunedì notte in Abruzzo. Un sisma di 5,8 gradi Richter, con epicentro a circa dieci chilometri da L'Aquila, è stato registrato a partire dalle 3.32 alla profondità di 8,8 km ed è stato avvertito in tutto il centro-sud d'Italia, dalla Romagna fino a Napoli, seminando morte e distruzione in tutti i centri vicini al capoluogo abruzzese. Secondo le prime stime ospedaliere, ripetutamente rimaneggiate dalla Protezione civile mobilitatasi tempestivamente, sarebbero morte 150 persone, i feriti sarebbero 1.500 e si calcola che il numero di sfollati sfiorerebbe la cifra dei 100 mila, con un totale di circa 10-15 mila edifici in macerie. Migliaia di persone, sorprese dal terremoto durante il sonno, sono tuttora sepolte sotto le macerie delle loro abitazioni. I soccorsi, intanto, sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici danneggiati e dal fatto che la prefettura, dalla quale dovevano essere coordinati i soccorsi, è interamente distrutta. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono pesantemente compromessi. Sia il capoluogo, sia i centri urbani vicini, hanno subito danni ingenti. A Onna, in particolare, la situazione è gravissima: si calcola che la metà delle case sia stata rasa al suolo dal terremoto, mentre gli edifici restanti siano rimasti seriamente danneggiati, con il triste bilancio di venti morti accertati e almeno 40 persone sotto le macerie. A Fossa ci sono 4 morti: un bambino russo di 3 anni e tre anziani. A Paganica è deceduta la badessa del convento di Santa Chiara ed è in allestimento un campo per 2 mila persone. A Villa S.Angelo si registrano otto vittime e nove dispersi. Diversi edifici lesionati anche a Sulmona e a Castel di Sangro, dove però non risultano feriti. Inagibile il tribunale di Avezzano. Secondo la Protezione civile, oltre a L’Aquila, i Comuni più colpiti dal sisma sono: San Demetrio, Pizzoli, Rocca di Mezzo, Paganica, Fossa, Villa Sant’Angelo (90% degli edifici crollati), San Gregorio, Poggio Picenza, Onna, San Pio, Barrile, Ocre, Rovere, Rocca di Cambio, Pianola, Poggio di Roio, Tempera, Camarda. Neglio occhi delle persone, ancora sotto choc, la rabbia, il dolore e la paura si alternano freneticamente. «E' stata una cosa fortissima, fortissima. Tutte le mura di casa squarciate, tutta la roba per terra. C'erano state delle avvisaglie ma mai pensavamo ad una cosa così» racconta una donna. E mentre la Protezione civile ha provveduto a diramare la lista dei luoghi dove i senzatetto possono recarsi, come caserma Rossi, gli stadi Fattori e Acquasanta, il campo sportivo di Centicolella e in piazza d'Armi, dove si stanno allestendo le tendopoli, centinaia di sfollati ancora in pigiama vagano per le strade distrutte. La Protezione civile, insieme ai volontari della Croce Rossa e con le Forze dell’ordine, è riuscita al momento a mettere sotto le tende del Ministero dell’Interno - sette posti per struttura - tutti i feriti, gli anziani non autosufficienti e i bambini. Ma la situazione rischia di sfuggire di mano con il buio, che inevitabilmente impedirà le operazioni dei soccorsi.
Bertolaso: «era impossibile prevederlo» - Quello che il direttore del Centro nazionale terremoti, Giulio Selvaggi, ha spiegato essere «un terremoto moderato, con intensità 30 volte inferiore a quella che nel 1980 devastò l'Irpinia», secondo il capo della Protezione civile Guido Bertolaso non era un sisma prevedibile. Le polemiche circa la possibile prevedibilità del disastro, tuttavia, non mancano. In particolare, fa discutere la messa in guardia che aveva operato la scorsa settimana il ricercatore Giuliani (nella foto), indagato poi per procurato allarme.
Il premier: «Fondi per 30 milioni» - Silvio Berlusconi ha prontamente riunito il Consiglio dei ministri, dando il via libera alle misure per lo stato di emergenza. Il governo ha deciso di conferire «i poteri di attuazione degli interventi» al commissario delegato Guido Bertolaso. Parlando in collegamento telefonico prima con Matrix e poi con Porta Porta, Berlusconi ha annunciato che «sono stati stanziati 30 milioni di euro di fondi immediati, in attesa di quantificare giovedì le risorse strutturali». Il premier ha inoltre affermato che in seguito sarà fatta la richiesta per i fondi europei, che potranno ammontare ad «alcune centinaia di milioni di euro» dall'apposito fondo dell'Ue. I ministri hanno inoltre deciso di proclamare il lutto nazionale nel giorno in cui avranno luogo le esequie delle vittime del sisma, e hanno nominato il dottor Franco Gabrielli prefetto dell'Aquila.
Immagini tratte da Corriere.it
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