Bruxelles. E' ancora bufera sul caso delle mozzarelle di bufala italiane contaminate dalla diossina, che aveva spinto la Corea del sud a sospenderne l'importazione nei giorni scorsi. Nella giornata di ieri, L'Ue ha deciso di non risparmiare un serio ultimatum all'Italia, monito motivato dal fatto che la Commissione europea giudica "insufficienti" le misure adottate e "incomplete" le informazioni inviate finora dal nostro Paese. La richiesta di Bruxelles è perentoria: "Adottare ulteriori provvedimenti per garantire che la mozzarella contaminata non entri nel mercato Ue". Al governo italiano viene rimproverato il mancato ritiro dal mercato di tutti i prodotti a rischio di contaminazione, oltre all'aver insisitito poco sull'avvio di un buon programma di sorveglianza verso le aziende produttrici campane. "Ci attendiamo dati più precisi sul blocco degli stabilimenti nei quali sono state rilevate produzioni contaminate, sull'esatta distribuzione di mozzarelle contaminate, sul richiamo di tutto il materiale non sano e sui sistemi adottati per verificare che i caseifici rispettino le norme comunitarie", è quanto affermato dal portavoce del commissario Ue alla Salute, Nina Papadoulaki, che giudica "lacunose" le informazioni inviate dal governo italiano. E ha concluso precisando che L'Ue chiede a Roma "quali misure effettive sono già state prese per garantire che tutta la produzione di mozzarella rispetti le normative sanitarie e in particolare per come prevenire la contaminazione da diossina". Il nostro Paese, dal canto suo, si difende, con in testa il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro, che, qualche ora prima del comunicato di Bruxelles, aveva denunciato la presenza di una "bolla mediatica", responsabile dell'immotivato ingigantimento del problema:" Non esiste un caso diossina in Campania. In Italia c'è un livello duplice di controllo che assicura la qualità dei nostri cibi. Non ci sono sistemi di controllo straordinari, si tratta di normali monitoraggi. I casi sono pochi e sono già stati isolati: 83 allevamenti su 1.900". Riguardo al caso coreano, poi, De Castro ha affermato che l'Italia non esporta mozzarella di bufala in Corea del sud. Sembra allineato con il fronte della difesa il professor Antonio Malorni, ricercatore dell'Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr, che chiede di "contrastare l'allarmismo e il terrorismo scientifico", precisando che alimenti con livelli di diossine zero non esistono, e probabilmente non sono mai esistiti, e dichiarando a suo giudizio sicura la mozzarella campana.
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