Roma. Nel giorno in cui ricorre il 63esimo anniversario della liberazione dall'oppressione delle dittature fascista e nazista, in tutta Italia si sono vissuti momenti solenni, primo fra tutti la cerimonia svoltasi a Roma all'Altare della Patria (nella foto), culminata con la deposizione, da parte del presidente Napolitano affiancato dalle massime autorità dello Stato, delle corone d'alloro al merito civile, consegnate ad alcuni Comuni e cittadini del nostro Paese. Napolitano ha improntato il discorso sul confronto a distanza che ogni anno divide gli italiani, tra chi insiste sul farne una festa che renda onore anche ai fascisti e ai ragazzi di Salò e chi invece difende il solo aspetto della Resistenza. La puntualizzazione del Capo dello Stato è arrivata con il discorso tenuto al Palazzo Ducale a Genova, quando ha precisato che su quegli eventi si deve dare una "analisi ponderata che però non significhi in alcun modo confondere le due parti in lotta. È un dovere verso il Paese, quello della chiarezza. Perchè questa fu una straordinaria prova di riscatto civile e patriottico, non può
appartenere solo ad una parte della nazione, al contrario deve porsi al centro di uno sforzo volto a ricomporre in spirito di verità la storia della nostra Repubblica". E ha concluso: "Le ombre della Resistenza non vanno occultate, ma guai a indulgere a false equiparazioni e banali generalizzazioni; anche se a nessun caduto, e ai familiari che ne hanno subito la perdita, si può negare sul piano umano un rispetto maturato col tempo". A prendere la parola durante la cerimonia a Roma sono stati il ministro della Difesa Arturo Parisi, che ha lanciato un monito contro il rischio di abbandonarsi ad un rilassamento morale, che rischia di diventare "un virus che ci fa ripiegare su noi stessi riducendo talvolta la politica ad una lotta di parte", e il ministro dell'Interno Giuliano Amato, che ha sottolineato come il significato delle medaglie al merito civile sia da rintracciare prima di tutto nel sentimento che accomuna i tratti degli italiani, che uniti nella lotta al fascismo e all'oppressione nazista "danno contenuto e forza alla Nazione italiana". Una giornata segnata da momenti solenni, dunque, in cui i protagonisti della scena politica non hanno risparmiato commenti e punti di vista. Il leader del Pd Walter Veltroni ha affermato che "il 25 aprile è una giornata di festa per tutti gli italiani, nella quale si ricorda il Paese che ha vissuto l'orrore della dittatura quando c'era l'oppressione reale della libertà". Il leader del Pdl Silvio Berlusconi, intenzionato a cercare la via della pacificazione tra i due fronti, ha cercato di comprendere le ragioni che mossero i ragazzi della Repubblica di Salò. E poi via alle celebrazioni nelle città italiane, come a Bolzano, dove il sindaco ha deposto una corona d'alloro al muro del lager di via Resia. In Val d'Aosta si è messo in moto un treno della memoria da Pont Saint Martin ad Aosta. A Trieste il 25 aprile è stato celebrato alla Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in Italia con forno crematorio, per arrivare a Firenze, in cui l'Arci ha promosso un'iniziativa che ha visto i membri del suo Consiglio nazionale iscriversi all'Anpi, l'associazione nazionale partigiani, nella giornata di ieri.

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