Roma. A fronte di una situazione che rischia di precipitare, con una Russia più che determinata a rifiutare le nuove proposte avanzate dall'ex amministrazione Usa sullo storico e da sempre discusso progetto di installazione di uno scudo anti-missile in Polonia e nella Repubblica ceca, il premier Silvio Berlusconi, investitosi del ruolo di fautore di una necessaria mediazione (lui stesso, in un'intervista al Corriere della Sera, ha affermato che "nessuno come lui" può aiutare Obama a uscire da questo groviglio) interviene da Smirne, esponendo il proprio punto di vista. Il Cavaliere, schierandosi a favore di Medvedev, propone di considerare l'eventualità che si possa trattare di "provocazioni nei confronti della federazione russa, come per il progetto di collocare missili in Polonia e Repubblica ceca". Secondo il capo del governo, si tratterebbe di provocazioni anche nel caso del riconoscimento del Kosovo e l'ipotesi di un possibile ingresso della Georgia e dell'Ucraina nella Nato. A queste prese di
posizione da parte degli Stati Uniti, come ha spiegato Berlusconi, la Russia avrebbe risposto con una fermezza tale da offendere gli Usa, fino al discorso, tenuto da Medvedev alla Duma, in cui di fatto la Russia ufficializzava la decisione di dislocare "missili in una enclave russa dei Balcani e a Kaliningrad". Di fronte al rischio di un ritorno alla guerra fredda, il premier afferma che "bisogna tornare all'accordo di Pratica di Mare". Un obiettivo in vista del quale, come ha detto lo stesso Berlusconi, si sta "adoperando affinché nell'agenda del presidente della Federazione russa ci possa presto essere un incontro con il neo presidente Usa Barack Obama".

Un compromesso "insufficiente" - Il compromesso sullo scudo missilistico si è rivelato velleitario. Il motivo sostanziale emerge dalle secche parole di una fonte del Cremlino, che parla di "proposte insufficienti" lanciate dall'aministrazione uscente Bush. Sempre da Mosca, viene sottolineato che "l'ideologia dell’attuale amministrazione a tutti i costi vuol far passare che non c'è
alternativa a questa decisione, per evitare qualsiasi discussione e mettere al muro il nuovo presidente degli Stati Uniti, per renderlo responsabile di quanto hanno deciso senza di lui". Se questo fosse vero, Obama rischierebbe di trasformarsi in un burattino nelle mani del governo uscente. Il Cremlino fa comunque sapere che è ancora disposto ad accogliere una nuova proposta sulla difesa missilistica. L'attuale proposta è stata considerata insufficiente, in quanto a Mosca non basta il semplice via libera - proposto dagli Usa - all'accesso degli ufficiali russi a impianti di difesa missilistica in Polonia e nella Repubblica ceca. Intanto, non arrivano smentite da parte della Russia sulla decisione di installare basi missilistiche Iskander a ridosso della Germania, nell'enclave russa di Kaliningrad, in risposta agli Usa, rei - come affermato da Medvedev lo scorso 5 novembre - di "non aver ascoltato Mosca sulla dislocazione dello scudo antimissile in Europa".

0 commenti:
Posta un commento