19 giorni dopo l'inizio dell'operazione "Piombo Fuso" nella Striscia di Gaza, Hamas accetta il piano egiziano. Israele prosegue gli attacchi
Gaza. Nel giorno in cui il bilancio delle vittime causate dall'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza raggiunge la drammatica cifra di oltre 1000 morti e almeno 4.600 feriti, una piccola speranza per la pace viene riaccesa dalla decisione di Hamas di accettare, dopo diversi giorni di trattative con i mediatori del Cairo, il piano egiziano per un cessate il fuoco duraturo, come confermato dall'Agenzia di stampa di Hamas "Ramattan". Israele sarà informata giovedì della decisione presa dai militanti del movimento integralista. Intanto i disastri causati dall'esercito israeliano hanno portato il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon a condannare, in una conferenza stampa convocata nella mattinata di oggi, "un uso eccessivo della forza nell'operazione israeliana, che deve essere fermato immediatamente. Abbiamo condannato questi atti così come l'attacco indiscriminato e sproporzionato e abbiamo chiesto di risparmiare la popolazione civile". Proprio ieri (mercoledì ndr.) si sono registrati nuovi, terribili scontri, generati dalla risposta, da parte di Israele, al lancio di due-tre razzi katyusha sparati dal Libano in direzione della città di Kiryat Shmona, con altrettanti razzi, caduti a nord di Ghajar. Nella notte del diciottesimo giorno di scontri nella Striscia tra attivisti palestinesi e esercito israeliano, l'aviazione israeliana ha colpito il sud della Striscia di Gaza, distruggendo, secondo quanto riferito da un portavoce militare, commissariati di polizia, siti di lancio di missili, nove depositi di armi e 35 tunnel per il contrabbando di armi dall'Egitto, quegli stessi tunnel considerati tanto pericolosi da Israele da essere da soli motivo di difficoltà nel raggiungimento di una pace duratura.
Nuovo audio di Bin Laden: appello alla Jihad - In molti sulla rete prevedevano un suo intervento, e in effetti Bin Laden, di cui non si avevano notizie dal maggio 2008, non si è fatto attendere troppo. Ha parlato ancora una volta attraverso un audio, la cui attendibilità è allo studio dell'intelligence americana. Ha incitato ancora alla Jihad, tornando come al solito ad attaccare quei leaders arabi contrari alla guerra e quei capi islamici troppo lenti nel passare all'azione, affermando con certezza che la vittoria è possibile. Il Califfo ha citato l'esempio della vittoria dei mujaheddin sui russi in Afghanistan, e si è spinto fino a definire la crisi economica americana determinante per la lotta. Su un aspetto il leader qaedista potrebbe avere ragione: il numero smisurato di vittime a Gaza aumenta le possibilità di arruolare adepti, per imboccare l'unica strada possibile, come Bin Laden ha ribadito in più di una occasione, che è la Jihad.
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