Accolto dal boato della folla, il 44mo presidente Usa ha giurato. "Crisi seria e reale, è ora di rialzarsi. Si apre una nuova era di responsabilità"
Washington. Da oggi gli Usa hanno un nuovo presidente. Di fronte a un bagno di folla, accorsa incurante del freddo sottozero, con la mano sulla Bibbia su cui giurò Abraham Lincoln nel 1861 tenuta come da tradizione dalla first lady Michelle, e con la sicurezza di chi, nel ruolo di 44esimo presidente degli Stati Uniti, ha scelto "la speranza sulla paura", Barack Obama ha giurato oggi alle 12.05 (le 18 in Italia). Sul palco del Campidoglio, alla presenza del presidente della Corte Suprema, John Roberts, il neopresidente ha pronunciato le 35 parole previste dall'articolo 2 della Costituzione, giurando di "preservare, proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti", pronunciando una formula rimasta invariata da 220 anni. Una folla roboante di almeno 2 milioni di persone ha accolto il primo presidente nero della storia, che

non si è fatto attendere nel pronunciare un discorso teso a rassicurare un Paese provato dagli errori commessi in politica estera e da un'economia in crisi: "Le sfide che dobbiamo affrontare sono molte. Ma sappi questo, America: saranno affrontate! Oggi siamo qui perché abbiamo scelto la speranza sulla paura". La cerimonia di insediamento, destinata a concludersi a notte fonda con l'ingresso ufficiale alla Casa Bianca, è iniziata questa mattina nella chiesa di St Johns, la "chiesa dei presidenti", in Lafayette Square, dove gli Obama hanno assistito alla funzione religiosa. La famiglia presidenziale si è poi diretta alla Casa Bianca, dove il presidente uscente George W. Bush e la moglie Laura hanno offerto loro la colazione. Una nota destinata al nuovo presidente, secondo la consuetudine, è stata depositata da Bush nel cassetto superiore della scrivania, nell’ufficio Ovale. Poi, pochi minuti prima di mezzogiorno, dopo il giuramento del vice presidente John Biden, la famiglia Obama ha

raggiunto il palco del Campidoglio. Nell'istante in cui Obama ha fatto il suo ingresso, la folla si è levata in un boato prorompente. Al cerimoniale erano presenti, su espresso invito del neopresidente, un centinaio circa dei suoi amici più cari, tra cui politici, ex compagni di scuola delle superiori e compagni di squadra a basket. Tra gli invitati d'onore, oltre agli ex presidenti Usa ancora in vita Carter, Bush padre e Bill Clinton, figurava anche l'ormai celebre pilota-eroe che alcuni giorni fa è stato protagonista dell'ammaraggio del volo 1549 dell'Us Airways nel fiume Hudson, Chesley Sullenberger, elogiato da Obama per la sua eroica condotta.
18 minuti di parole per segnare la storia - "Sessant'anni fa un nero non sarebbe stato servito in un bar. Oggi può pronunciare il discorso più solenne. Dio bendica gli Stati Uniti

d'America". Con queste parole Barack Obama ha terminato il suo discorso in occasione della cerimonia di insediamento. I cittadini degli Stati Uniti si aspettano l'inizio di una nuova era dalla sua amministrazione, e il neopresidente non ha mancato di toccare nessuno dei punti principali che gli Usa devono affrontare al più presto per uscire dalla crisi che li attanaglia. Primo punto,
la crisi economica: "Creeremo infrastrutture, ammoderneremo le reti elettriche e investiremo sulle energie alternative. Useremo le nuove tecnologie, creeremo posti di lavoro. Gli Stati Uniti combatteranno lo spettro del surriscaldamento del pianeta e ridaranno alla scienza la sua giusta collocazione. Poi
il tema sicurezza: "Cominceremo a lasciare in modo responsabile l’Iraq alla sua gente e a forgiare una pace difficile da ottenere in Afghanistan. Lavoreremo senza tregua con vecchi alleati ed ex nemici per ridurre la minaccia nucleare". Sul fronte del
terrorismo, Obama ammonisce: "Siamo più forti di prima per battere il terrorismo. A tutti coloro che perseguono i propri scopi con il terrore possiamo dire 'non sopravviverete, non durerete più a lungo, noi vi sconfiggeremo'". Il nuovo presidente si è rivolto poi al
mondo musulmano: "cerchiamo un modo nuovo per andare avanti basato sul rispetto reciproco e sul reciproco interesse". Infine, rivolgendosi ai popoli delle
nazioni povere Obama ha affermato: "c'impegnamo a lavorare con voi per dar da mangiare a tutti".
2 commenti:
29 gennaio 2009 alle ore 15:38
in merito ai suoi commenti sui periti e sulla categoria infamata da lei in un suo articolo in cui asseriva anche la possibilità che i periti prendano soldi se fanno risparmiare la compagnia, la informo che stiamo provvedendo tramite legali a verificare gli estremi per una querela
30 gennaio 2009 alle ore 10:13
Caro Anonimo, cominci col firmarsi e poi spieghi esattamente a quale articolo si riferisce, perché non mi risulta niente di tutto quello che asserisce
Posta un commento